Il mio approccio, al ritorno della Terra dei miei avi, con l’uva Zibibbo ed il suo nettare è stato folgorante. Anche io conquistato – direi abbastanza banalmente (come resistergli) – dal suo ineguagliabile fascino. Sorpresa ed orgoglio mi hanno piuttosto colto quando ho scoperto come questo vitigno sia stato, fin dall’antichità, protagonista indiscusso della vinificazione a Francavilla Angitola e nella vicina Pizzo Calabro. E’ vero che l’attaccamento campanilistico quando si parla di vino è sempre fortissimo, ma non si tratta di inanellare frasi pubblicitarie o citazioni storiche a suffragio della bontà di un vino, bensì di non ignorare una radicata tradizione vinicola tramandata, tutt’oggi, dal racconto e dallo sguardo deliziato di chi ha ancora intatto il ricordo di questo profumatissimo vino consumato – qui la sorprendente peculiarità – durante i pasti.

Una tradizione diversa, non per questo non altrettanto importante, rispetto al noto Moscato. Un vino da tavola, secco, fresco, espressione inconfondibile del nostro territorio frutto di un’alchimia tra le “terroir” e la fresca e sapida brezza marina, determinata dall’abbraccio del verde incanto e aromatico delle colline d’azzurro dal mare, che risalendo dal fondovalle accarezza le uve lasciando su di esse un inconfondibile sapidità: acqua di un territorio ancora incontaminato privo di industrie e di traffico, lontano dagli effetti distruttivi dell’uomo; fuoco, quello del sole che sfruttando l’esposizione offerta dai terrazzamenti naturali, non abbandona mai le uve, dal loro nascere fino alla loro manutenzione e successivo appassimento.

Ecco, allora, che dal colpo di fulmine al desiderio di riportarlo ai suoi antichi ed importanti albori, il passo è stato breve, (ri)dando inizio le nostre Cantine prima alla coltivazione di questa pregiata e rara uva, poi alla sua vinificazione ed imbottigliamento ed alla realizzazione del Presidio Slow Food.

Il nostro intento è quello di restituire alla tradizione vinaria calabrese ancor più che un semplice vino, l’orgoglio di una peculiare vinificazione dello Zibibbo che in questa versione secca è in grado di valorizzare i piatti tipici della Costa.  L’Azienda è stata la prima ed unica in Calabria ad aver creduto in questo progetto di riscoperta ed interpretazione “enostorica”, un progetto che trova il plauso di chi, non essendosi mai avvicinato assaporandolo rimane incantato dalle sue suadenti note floreali e fruttate e colpito da un’inaspettata nota secca.